San Pietro al Culmine

Questo è il "nome moderno" del valico, quello originario era "SAN PIETRO ALLA COLMINE".
La strada carrozzabile, che parte da Moggio, risale a oltre 40 anni fa.
La chiesa è posta sul valico (valico alla Colmine, 1270 mt s.l.m.) tra la Valsassina e la Valtaleggio, ed è proprio sotto il versante est del Resegone.
La chiesa, che inizialmente era un tempietto, è stata costruita intorno al 1550; il valico era un punto di transito sia delle persone dei paesi delle due valli che un passaggio di pastori con le greggi.
Anticamente sul valico esisteva una fortificazione, di cui non restano tracce, da cui si potevano controllare eventuali movimenti sospetti di persona armate. L'esistenza della fortificazione, la presenza dei pastori e l'ubicazione isolata e lontana dai paesi, fecero sorgere l'esigenza di costruire un "tempietto" per il culto dei viandanti (siamo intorno al XIV secolo).
La chiesa fu invece intorno al 1555 - 1557, accanto ad essa a ovest sorgeva un piccolo cimitero che ora non c'è più (alcune delle lapidi sono murate intorno all'ingresso della chiesa).
Divenne parrocchia autonoma nel 1649. Le famiglie locali di allora si tassarono per permettere al parroco di vivere. C'era anche un "fondo" per integrare la prebenda parrocchiale, nel quale entravano offerte da parte di famiglie benestanti delle due valli limitrofe.
La chiesa fu visitata 2 volte da San Carlo Borromeo, in visita pastorale nel 1566 e nell'agosto del 1582; successivamente, nel 1608, ci fu anche la visita pastorale del Cardinale Federico Borromeo (nipote di San Carlo).
Anche se la località era appartata, anche qui arrivò la peste. Morirono ben 26 persone su 65 censite in quel tempo.
Nel 1720 si parla di Chiesa di San Pietro e Paolo; gli abitanti erano 1116.
Alla fine del XIX secolo esistevano al valico anche alcuni locali, adibiti ad osteria, che rimasero attivi fino al 1926.
Il 2 dicembre 1830 un incendio distrusse l'archivio parrocchiale, in questa occasione furono bruciati molti importanti documenti storici.
Nel 1980 fu concesso dalla sopraintendenza competente l'autorizzazione ad eseguire una apertura per la cappella di sinistra uguale a quella di destra. Due anni prima fu restaurata la casa parrocchiale e l'altare maggiore che fu riconsacrato il 9 gennaio 1978 dal cardinale Giovanni Colombo.
Il 3 luglio 1986 il cardinale Martini soppresse la parrocchia di S. Pietro e Paolo e la unificò alla parrocchia S. Francesco di Moggio.
Verso la fine del XVII secolo venne probabilmente eretto il piccolo campanile, la data si desume dalle incisioni sopra le 2 campane: 1694 e 1798.
Il presbiterio attuale risale alla seconda metà del settecento e l'altare attuale fu eretto nel nel 1761; la balaustra in arenaria, con inserti di marmo, e del XIX secolo.
Dei primitivi affreschi non rimane traccia, la più antica immagine è un volto scolpito sul fronte di una piccola mensola a fianco dell'abside e risale al XII secolo.

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